Pagine

giovedì 21 aprile 2011

HEIDI IL POLLO SPECIALE

‘Heidi, ma sei proprio tu? Ma come stai bene…’
Quante volte mi sono sentita ripetere questa frase negli ultimi 2 anni?
Come se la mia avvenenza fisica fosse inversamente proporzionale alla mia felicità sentimentale.
Sono single da 2 anni. Anzi, sono stata mollata 2 anni fa. In un momento critico nella vita di ogni donna. L’approssimarsi degli anta, un cambio di lavoro, l’orologio biologico che gira e gira e gira…
Insomma un terremoto di emozioni.
E ho dovuto ribaltare la mia vita. Un’altra volta.
Ho cercato di fare la Pollyanna della situazione, di vedere il bello anche dove è difficile vederlo. In fondo che mi manca?
Già. Che mi manca? Una sera parlavo con un amico, e scherzando gli dicevo ‘dai trovami un fidanzato, non sono propriamente un cesso, sono abbastanza intelligente, cultura sopra la media, casa di proprietà, auto munita… come mai non trovo un uomo?’ e la risposta di Ale mi ha gelato ‘non credi di essere un po’ … TROPPO?’
Ci ho pensato un bel po’, e ho risolto che no, non sono troppo. Voglio dire chi si accontenterebbe di un Big Mac, potendo avere una costata di Chianina?
E con spirito rinnovato ho continuato la mia ricerca di un nuovo amore.
Senza troppo impegno a dir la verità …
Poi è successo che qualche tempo fa il mio ex fidanzato, con cui ho la famosa RELAZIONE COMPLICATA, situazione sentimentale diventata molto famosa fra gli utenti del social network più famoso, mi scrisse un sms: ‘tu sei speciale e io sono un coglione e non ti merito…’
E allora ho capito tutto! Altro che bere l’assenzio per aprire le porte della percezione!
Essere speciali è una fregatura! Va a finire che ti mollano per una banale, poco intelligente, alta un metro e 20 e nemmeno eccessivamente simpatica.
Perché se io sono così speciale, tu mi preferisci una banale?
Io ho paura del buio, soffro di crampi, fumo troppo, sono ignorante in geografia al punto da pensare che Sappada fosse in Sardegna invece che in Trentino (perché è in Trentino vero?) e da posizionare Tivoli vicino a Latina.
Non voglio essere speciale, non ho velleità da Wonder Woman, mi fanno schifo i ragni, non digerisco il prezzemolo e sono allergica al paracetamolo. Ho le unghie fragili, la cellulite e un dente storto … IO NON SONO SPECIALE!
No no no. Voglio essere normale e felice, voglio ridere alle battute volgari, voglio non sapere chi sia il governatore del Piemonte, voglio apprezzare i film di Checco Zalone, voglio che il mio pensiero primario sia ‘dove si va a fare ape stase?’
Voglio essere solo un’aquila che si crede un pollo. Anzi no, voglio proprio essere un pollo.
Le persone speciali, va a finire che la prendono sempre nel culo. Guarda lady Diana!
Bionda e bella e vergine, diventa principessa sposando il rospo. Due figli, l’impegno umanitario, amica di Elton John e di Versace e poi … muore sotto un tunnel, proprio quando la sua vita sta per tornare ad essere felice. Una suocera che la odiava, il marito che le preferisce una bruttona senza un grammo del suo stile. È giustizia questa? Avrebbe potuto continuare a vivere la sua finta favola dorata come tante mogli nel mondo, ma voleva essere felice. Ed essere se stessa. Ma il suo essere così ‘speciale’ così diversa dagli altri così … COSI’ TROPPO PER ME … l’ha portata alla rovina.
La storia è piena di donne forti, intelligenti e SOLE.
Ogni uomo, anche il più illuminato, detesta avere al proprio fianco una donna sua pari o peggio che lo supera.
Come dice Marge Simpson alla figlioletta troppo sveglia .. ‘Lisa tu sei troppo intelligente per essere felice’
Come se essere intelligenti e femmine con le palle sia un peccato mortale.
Io vorrei essere stata una FEMMINUCCIA. Una di quelle che non sanno avvitare una lampadina. Ho sempre sognato di essere accudita e protetta. Ma la vita mi ha riservato qualcosa di diverso.
Sono un’aquila, lo so. Ma per essere felice devo fingermi pollo?
Non ho colpa se ho dovuto rimboccarmi le maniche, a volte anche le principesse devono farlo. Il castello non si pulisce da solo…
Anche io da piccola sognavo la corona. Invidiavo la regina Elisabetta e non capivo perché indossasse quei buffi, e diciamocelo, talvolta orribili cappellini, invece della tiara di diamanti. Dicevo sempre ‘se fossi regina metterei la corona anche per andare al supermercato’.
La corona non l’ho avuta. Di contro al supermercato ci vado spesso.
Ma poi, vale proprio la pena fare la principessa? Meglio un impiego in banca del mantello di ermellino …

3 commenti:

  1. che tristezza questo post!!scritto bene,ma la depressione traspare da ogni poro...su su non disperare,non devi fare il "pollo" per essere felice,devi solo smetterti di preoccuparti degli uomini...l'orologio biologico va avanti?e chi se ne frega!
    che poi una cosa positiva in questo discorso c'è,hai una buona considerazione di te,e per adesso ti devi accontentare di questo ;)

    RispondiElimina
  2. lo dirò ad Heidi. su con l'autostima, down con gli orologi!

    RispondiElimina
  3. come dice la mia socia Trippi, ci sono persone, vuoi per la giovane età, vuoi per la fortuna di aver vissuto un percorso senza ostacoli, che non hanno assaggiato quello che noi chiamiamo DISINCANTO.
    @anonimo, capisco il tuo sentimento di tristezza, ma ci sono situazioni e momenti nella vita di una persona dove i "tirati su", i "non preoccuparti" e i "chi se ne frega", più che uno sprone sono solo una superficiale analisi di cio' che, per esperienza, non si conosce

    RispondiElimina